CAI - SAT SEZIONE TRENTO |
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ORIGINI E ATTIVITA' | IL CONSIGLIO DIRETTIVO | TESSERAMENTO | |||||||||||||
ORIGINI E ATTIVITA'
L’attività alpinistica - escursionistica È sempre stata il perno dell’attività sociale. Nel periodo antecedente la costituzione della Sezione già si svolgeva un’intesa attività alpinistica-escursionistica, interrotta solo durante il periodo della guerra, attività che è valsa una grande notorietà alla SAT e una crescente adesione al sodalizio. Nell’ambito della SAT e successivamente della Sezione hanno operato il “Gruppo Boci” ed il “Gruppo Rocciatori”[1]. Con l’operatività della Sezione, l’attività alpinistica-escursionistica si è estesa progressivamente anche fuori regione e sulle montagne oltre il confine della cerchia alpina accogliendo le numerose proposte dei soci che hanno lasciato indelebili ricordi nei protagonisti di ieri e di oggi. Senza la loro disponibilità ed impegno sicuramente non sarebbe così vasto il panorama delle escursioni realizzate. Le Commissioni che si sono succedute nel tempo hanno cercato di soddisfare le diverse aspettative dei soci comprendendo nella programmazione annuale sia proposte impegnative per i soci più allenati e capaci sia percorsi adatti alla generalità dei soci. Accanto all’attività alpinistico-escursionistica, prende avvio anche l’attività scialpinistica. Lo scialpinismo era nei primi tempi praticato nell’ambito della sezione da un esiguo numero di appassionati e le gite erano organizzate dallo Sci Club. Solo dopo il 1970, con l’avvento dello sci corto e di una attrezzatura più leggera, si formò un affiatato e numeroso gruppo di giovani adepti e progressivamente l’attività passò in carico alla Sezione. Ebbe così inizio un’intensa attività scialpinistica, che negli anni ha raggiunto le più belle ed importati cime delle Dolomiti per poi puntare su altre cime prestigiose dell’arco alpino e sulle traversate più famose. Il primo programma gite della Sezione è stato stampato per la prima volta nel 1950, anno a partire dal quale era consuetudine illustrare con fotografie proiettate il giovedì sera, tradizionale giornata di ritrovo, la gita in programma la domenica seguente. Nel 1953 viene stampato un piccolo opuscolo di una ventina di pagine, che include: il Programma ed il regolamento gite ed informazioni sui Rifugi della SAT, le altre Sezioni, le attività sociali ed il Soccorso alpino. L’opuscolo è stato ulteriormente migliorato coprendo le maggiori spese con inserzioni pubblicitarie. Nel 1970, l’opuscolo assume un nuovo formato, a linea verticale con una foto artistica in copertina; le foto interne sono 12; una cartina a 2 pagine illustra l’ubicazione delle varie mete. Nel 1983 l’opuscolo diventa a colori e nel 2000 cambia nuovamente formato diventando “Notiziario e programma escursioni”. L’attività delle gite ha conosciuto periodi di crisi, nel momento della massima motorizzazione privata, ma in questi ultimi anni è molto apprezzato il servizio di trasporto con pullman che consente di raggiungere i luoghi delle escursioni con maggiore tranquillità ed anche di realizzare percorsi in traversata che altrimenti non si potrebbero effettuare con i mezzi privati. Per tale ragione, ma anche per il piacere di condividere con altri le escursioni programmate, la frequenza alle gite, in questi ultimi anni è stata mediamente elevata. A partire dagli anni ’50 sono state programmate su richiesta dei soci anche gite turistiche aventi quale meta sia città d’arte, anche fuori dal territorio nazionale sia località di particolare pregio sotto il profilo naturalistico ed ambientale. Dal 1° gennaio 1983, l’attività escursionistica è coperta da una polizza di Assicurazione responsabilità civile verso terzi; dal 1990 sono assicurati anche i soci partecipanti alle escursioni e l’onere dell’assicurazione è ripartito per il 50% a carico della Sezione e per il 50% a carico del socio partecipante.
L’Alpinismo Giovanile Nel 1989 su proposta di Umberto Viola si tenne un primo corso per avvicinare alla montagna i ragazzi della sezione tra gli 8 ed i 13 anni. Il corso era volto alla conoscenza dell’ambiente naturale sotto il profilo geologico, botanico, storico e geografico. Inoltre, il corso aveva quale scopo l’apprendimento delle basilari norme per l’escursionista, come curare l’abbigliamento e l’attrezzatura (sacco da montagna e suo razionale e funzionale contenuto), l’alimentazione, la lettura e l’interpretazione delle carte topografiche, anche con ausilio di bussola e altimetro. Non meno importate era ritenuto l’aspetto psicologico oltre alla preparazione fisica. Negli anni successivi il corso di avvicinamento alla montagna fu ripetuto fino al 1996 (ad esclusione del 1995). Dopo un periodo di difficoltà per la mancanza di accompagnatori e di un responsabile per l’alpinismo giovanile, sotto la presidenza di Claudia Furlani l’attività riprese con maggiore entusiasmo con un programma comune con i referenti dell’alpinismo giovanile della SOSAT. Questa collaborazione ha avvicinato le due sezioni della SAT per un comune obiettivo, quello di trasmettere alle giovani generazioni l’amore per la montagna e di far vivere attraverso di essa i valori che sono alla base dell’alpinismo quali l’impegno, la responsabilità, la generosità e l’altruismo. La collaborazione con la SOSAT ha consentito di realizzare un nutrito programma di escursioni sui monti del Trentino, due impegnativi trekking nel Lagorai, tre edizioni del Campeggio al Tedon in val Campelle.
L'attività culturale Fino dagli albori della vita sezionale, l’attività culturale ha avuto un notevole rilievo nell’ambito della Sezione. I soci hanno avuto la possibilità di conoscere attraverso le immagini e le parole dei relatori le possibili mete di nuove escursioni, le esperienze vissute dai soci e da importati nomi dell’alpinismo nazionale e internazionale sulle montagne di mezzo mondo, nonché le esperienze di viaggio in paesi lontani e ricchi di fascino. Nell’ambito delle serate culturali sono stati presentati libri e guide sulle montagne e l’escursionismo, cortometraggi girati da soci sull’attività della Sezione e pellicole del Filmfestival. Non sono mancati inoltre gli interventi di carattere formativo sui principali aspetti tecnici riguardanti l’attività alpinistico-escursionistica, lo scialpinismo, la sicurezza in montagna ed il pronto soccorso, la geologia e la botanica. In un primo tempo, l’attività culturale fu svolta in collaborazione con la SUSAT (Sezione Universitaria), successivamente la Sezione si rese autonoma, intensificando progressivamente l’attività ed ampliandone gli aspetti trattati, al fine di renderla gradita ad un pubblico sempre più vasto. In quel periodo e fino al 1959, non disponendo di una propria sala le principali manifestazioni avvenivano in sale cittadine messe a disposizione della Sezione. Hanno curato la programmazione delle serate culturali Achille Gadler, Gastone Golini, Romano Cirolini, Roberto Maino, Bepi Mainenti e Michele Azzali. Da tre anni responsabile della commissione culturale è Aldo Vicentini. Si sono distinti quali protagonisti di molte iniziative Achille Gadler, Gastone Golini, Luigi Zobele, Roberto Maino e Bepi Mainenti. Sono stati relatori nelle serate culturali della Sezione: Riccardo Cassin, Cesare Maestri, Bruno Detassis, Kurt Diemberger, Armando Aste, Reinhold Messner, Heinz Steinkötter, Hans Kamerlander, Fausto De Stefani e tanti altri protagonisti dell’alpinismo trentino ed italiano. Nell’ambito delle manifestazioni culturali sono da ricordare le cinque edizioni della "Biennale Internazionale "Tre ranuncoli d’oro"; la prima edizione nel 1955; la quinta ed ultima nel 1964. Nell’ultimo decennio le serate culturali sono proseguite secondo modalità consolidate spaziando tra attività escursionistiche ed alpinistiche e reportage di viaggio in terre lontane alla scoperta di popoli e culture a noi ancora poco conosciute.
Il Gruppo Botanico Nell’ambito dell’attività culturale della sezione e per iniziativa del socio Paolo Cainelli, nel 1993 si è costituito a livello amatoriale un gruppo appassionati di botanica Fin dall’inizio fu seguito dall’esperto botanico e socio Domenico Puiatti, valente conoscitore della flora delle Alpi. Nei primi anni di attività sono state effettuate numerose escursioni sia in regione che fuori, con lo scopo di prendere confidenza con le piante che comunemente crescono lungo i sentieri di montagna. Lo scopo di questa attività è quella di sensibilizzare l’escursionista all’osservazione e alla conoscenza della flora, per amarla e proteggerla nel massimo rispetto della natura. Da qualche anno sono previste nel programma sezionale tre escursioni, sempre molto frequentate, che consentono di apprezzare la flora alpina dalle zone collinari a quelle di alta montagna. Il gruppo oggi conta sulla appassionata disponibilità di Gino Zanbanini e Rosa Baratter Trotter e Paolo Cainelli.
Sci Club SAT Nell’ambito della Sezione è attivo anche lo Sci Club SAT; fu costituito il 30 gennaio 1925 da un nucleo di vecchi soci della SAT e l’arch. Ettore Sottsass ne fu il primo presidente. Suo è il disegno del distintivo che raffigura le Tre Cime del Bondone. Lo scopo principale era quello di organizzare delle escursioni invernali, quando tale attività richiedeva una notevole impegno per raggiungere in bicicletta la base di partenza e gli sci erano due lunghe assi di legno che non consentivano certo grandi evoluzioni L’attività si interruppe dal 1936 al 1945 per la guerra, per poi riprendere, sotto la presidenza di Mariano Lubich, durata nove anni, con rinnovato entusiasmo nell’epoca in cui ormai lo sport bianco si stava diffondendo in modo irreversibile. Gli successe l’ing. Gianni Bongiovanni per un triennio e dopo altri quattro anni di presidenza di Mariano Lubich il testimone passò per otto anni all’ing. Luigi Zobele. Gli succedette per sei anni l’avv. Franco De Pilati e per un breve periodo Luca Corcione. Per quattro stagioni tenne le redini dello Sci Club il dinamico Domenico Bonvecchio. Seguirono Paolo Azzetti che rimase incarica per due anni, Pio Mattivi e Dario Demozzi entrambe per sei anni. Dalla stagione 1995/1996 è presidente Vittorio Tonini. Dopo la guerra, sotto la presidenza Lubich, lo Sci Club organizzò il Trofeo Adriano Dallago, gara nazionale di discesa effettuata in Bondone nel 1947 e 1948. In seguito a partire dal 1952 fu organizzata annualmente una gara sociale di slalom e fondo. L’organizzazione di manifestazioni competitive è stata una delle principali attività dello Sci Club. Quella di maggior notorietà fu senz’altro il Trofeo Silvio Agostini con la caratteristica di slalom gigante internazionale che ebbe 26 edizioni a partire dal 1950. Fino al 1963 si svolse sulla Vedretta di Brenta, poi fu trasferita sulla Vedretta Présena per nove anni, quindi per un anno al Passo Rolle ed infine per due anni sul ghiacciaio della Marmolada. Al Trofeo Agostini si affiancò nel 1971 la gara di gran fondo denominata Galopera ideata da Franco de Pilati, presidente dello Sci Club SAT. Sempre per iniziativa del De Pilati nel 1976 si svolse anche il 1° Meeting del Lagorai, ritrovo voluto per contribuire alla salvaguardia della Catena del Lagorai. Lo Sci Club SAT ha organizzato inoltre il "Trofeo Caduti della Montagna", gara di fondo tra le Sezioni dedicata a tutti coloro che sono periti sui monti e riservata a tutti gli associati della provincia. Questa manifestazione nasce come evoluzione della gara di fondo “Coppa Adolfo Ranzi” organizzata dal Gruppo Boci in Paganella nel 1956 e in Val Làner sopra Palù del Fersina nel 1957, poi passata alla Sezione di Trento. La manifestazione si effettua tutt’ora ed il 28° Trofeo è stato assegnato lo scorso anno alla Sezione di Pieve di Ledro. Lo Sci Club ha organizzato altre manifestazioni che si sono svolte per pochi anni come il “Gigantissimo della Marmolada” negli anni dal 1974 al 1977 prima di passare alla Società delle funivie Rocca Piétore. Oggi lo Sci Club è principalmente indirizzato alla disciplina del fondo e partecipa con i suoi soci a varie manifestazioni internazionali di Gran Fondo.
Natale Alpino L’idea di fare qualcosa a favore delle popolazioni dei paesi più emarginati delle nostre montagne, allora sinonimo di vita dura e di isolamento portò negli anni ‘50 ad una spontanea aggregazione attorno all’esperienza avviata dai coniugi Briani che per loro slancio e sensibilità erano soliti visitare singole persone o famiglie di anziani che vivevano isolate in montagna. L’iniziativa fu battezzata “Natale Alpino” in quanto si svolgeva durante le festività natalizie. Negli anni tale iniziativa ha toccato varie località del Trentino e Dopo 37 edizioni, avvertito qualche segnale di dissenso, il Comitato del Natale Alpino, ed il Consiglio direttivo sezionale, valutò l’opportunità di sospendere dapprima e di decretare infine la conclusione dell’iniziativa per naturale esaurimento della formula.
Campeggio SAT dal 1950 al 1988 Sono da ricordare infine le 39 edizioni dei "Campeggi", tenutisi a Palù del Fersina (5), in Val d’Algone (3), in Val Campelle (21) e in Val S. Valentino (10). L’idea di realizzare un campeggio in montagna vagheggiava da tempo quando in occasione del primo Natale Alpino celebrato nel 1950 a Palù del Fersina il contatto con le autorità locali favorì la scelta del posto e l’ottenimento delle autorizzazioni inerenti il progetto. L’organizzazione dei campeggi era basata esclusivamente sulle prestazioni volontarie dei soci.. Con la scelta della località Cenone in Val Campelle ed il successivo trasferimento in Val San Valentino, il socio Pio Mattivi divenne l’anima del campeggio. Alla sua instancabile attività si deve in buona parte la longevità del campeggio della SAT.
Rapporti con altre sezioni Il rapporto con le altre sezioni è sempre stato ricercato per favorire gli scambi e le relazioni tra i soci della SAT. Numerose sono state le iniziative realizzate assieme e le occasioni di incontro promosse attraverso l’organizzazione di gite e di momenti conviviali. Con la sezione Coro, in particolare è nata e si è consolidata nel tempo una forte amicizia. Dal 1975 si tiene nella Basilica di S. Maria Maggiore la Messa di Natale con la partecipazione del Coro della SAT; Il Coro non è mai mancato alla consegna delle benemerenze ai soci con 25 e 50 anni di appartenenza al sodalizio. La collaborazione con altre sezioni ha consentito di realizzare assieme importanti iniziative quali il Meeting del Lagorai giunto alla 35^ edizione ed il CamminaSat alla sua 13^ edizione, nonché di portare avanti l’esperienza dell’escursionismo con i disabili proposta dalla SAT centrale.
[1] Il Gruppo Boci, fondato nel 1940 da alcuni validissimi alpinisti, con la esuberante vivacità e prorompente allegria dei suoi componenti, porta nell’ambito della SAT e delle gite sociali un ventata di novità. I Boci frequentavano assiduamente la Scuola di Roccia ai Bindesi diretta da Bruno Detassis ed in seguito da Gino Pisoni. Le abilità alpinistiche acquisite sono state messe in pratica collaborando a numerosi salvataggi e recuperi in montagna. Molti di loro si iscriveranno tra i primi al Corpo del Soccorso Alpino della SAT. Con il passare del tempo e l’affluire di nuovi giovani, il Gruppo Boci si rinnova e da prova della sua vitalità collaborando a molte iniziative e affrontando impegnative salite. L’esperienza del Gruppo Boci termina nel 1970. Il Gruppo Rocciatori della SAT fu costituito nel 1942 da parte dell’avv. Guido Viberal, partendo dal Gruppo Boci, costituì il naturale sbocco per i soci che avevano raggiunto il limite di 24 anni di età. Il Gruppo Rocciatori proseguì fin verso il 1950. Solo a fine 1964 il Gruppo poté essere ricomposto e proseguire l’attività vera e propria con il 1966, in forma autonoma dalla Sezione.
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© SAT - Sezione di Trento - pw 12/2012 |